ANZIANI E...
LA SOLITUDINE È PERICOLOSA PER LA SALUTE
Isolarsi è un male per la salute, come fumare o essere dipendenti dall’alcool. La natura umana ha bisogno di relazioni sociali, infatti chi resta solo (non importa se per scelta o per necessità) è maggiormente esposto a problemi cardiovascolari e ipertensivi, demenza precoce e persino al cancro.
E se non basta, le persone che vivono in solitudine, isolate dal contesto sociale, hanno un sistema immunitario poco attivo, e per questo si ammalano facilmente, contraendo innanzitutto infezioni virali.
Vivere soli, sia chiaro, non significa essere single o vedovi, ma più in generale isolarsi dal punto di vista sociale, rifiutando ogni tipo di rapporto e contatto con le altre persone. «La solitudine può rendere difficile il sonno e persino accelerare la progressione della demenza», ha spiegato lo psicologo di sulle pagine del “Daily Mail”. Ma non è tutto: dalle ultime indagini effettuate l’isolamento sociale sembrerebbe responsabile dell’aumento della pressione sanguigna e dei livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress. «Quando il tempo ci presenta il conto – ha concluso il professor – la solitudine rende ripida l’ultima discesa.
Meglio non isolarsi, dunque: vecchi amici e nuovi conoscenti possono proteggere la nostra salute e allungarci la vita.
DIABETE E IPERTENSIONE AUMENTANO IL RISCHIO GLAUCOMA
Il diabete e l’ipertensione mettono in pericolo la salute degli occhi, aumentano il rischio di sviluppo glaucoma primario, danno cronico e progressivo del nervo ottico. La scoperta è stata fatta da scienziati americani attraverso l’analisi revisionale delle cartelle cliniche di oltre due milioni di persone con età superiore ai quaranta anni e già sottoposte a cure oculistiche nel periodo 2001-2007. Analizzando l’incidenza di ogni potenziale fattore di rischio – dall’obesità all’ipertensione, dal diabete all’iperlipidemia (ossia alti livelli di trigliceridi, grassi nel sangue e colesterolo) – i ricercatori hanno dimostrato come diabete e pressione alta possano aumentare in modo significativo la possibilità di riportare lesioni gravi agli occhi.
Più precisamente, il diabete aumenta il rischio di sviluppare il glaucoma primario ad angolo aperto del 35 per cento, mentre l’ipertensione accresce il pericolo di ammalarsi del 17 per cento. Per i pazienti affetti da entrambi i disturbi, le possibilità di riportare danni gravi (e talvolta irreparabili) agli occhi aumentano invece del 48 per cento. Per contro, l’iperlipidemia riduce il rischio glaucoma del 5 per cento. «Precedenti studi avevano evidenziato alcuni aspetti collaterali di diabete e ipertensione – ha spiegato il professor Joshua Stein, coordinatore e responsabile della ricerca americana – spesso implicati nell’insorgenza di patologie oculari come la retinopatia diabetica, una condizione che danneggia i vasi sanguigni della retina. Ora la nostra scoperta sui fattori di rischio del glaucoma rappresenta un ulteriore allarme per i pazienti affetti da diabete e pressione alta».
ATTIVITA' MOTORIA PER LA SALUTE DEI PAZIENTI DIABETICI
Ormai da tempo un'attività motoria e un'alimentazione equilibrata vengono comunemente associate a una forma di tutela della salute. Ma la novità degli ultimi tempi sta nell’avere documentato e iniziato a individuare i meccanismi biochimici attraverso i quali l’attività motoria esercita i suoi effetti favorevoli sulla salute umana.
Per questo, secondo gli autori del lavoro, questa forma di prevenzione secondaria, utilizzata molto raramente nel nostro Paese, dovrebbe essere incentivata tramite l’organizzazione di offerte attive di corsi promossi dai Dipartimenti di prevenzione e dalle amministrazioni locali con il supporto dei centri clinici che si occupano di questi pazienti e delle loro associazioni.
Epicentro dunque accanto ai risultati del progetto condotto a Verona, pubblica anche i progetti di promozione dell’attività motoria nella popolazione anziana del Dipartimento di prevenzione della AULSS 20 di Verona. E’ poi a disposizione anche una serie di dispositive messe a punto sempre alla AULSS 20 di Verona che presentano i dati sull’attività motoria moderata come forma di prevenzione della salute.
Le Università della terza età
Sui banchi di scuola dopo la pensione, con entusiasmo e poca spesa. Per rimettersi in gioco, per dare spazio a passioni e hobby, soprattutto per approdare ad una formazione permanente. Tutto è possibile nelle Università della terza età. Diffuse in tutta Italia, offrono la possibilità di accedere a vasti e vari corsi, da quelli di lingua, a quelli di ceramica, passando per la dizione e le discipline orientali.
I corsi: breve indagine dei costi
Generalmente il costo dell’iscrizione è a partire da 30 euro. Il panorama del costo dei singoli corsi è invece vario, così come sono estremamente vari gli argomenti trattati. Si va da corsi in cui è richiesta una quota che varia a seconda del reddito a corsi che possono costare fino a 100 euro.
La quota di iscrizione solitamente è annuale. Anche i familiari che vogliono associarsi devono pagare l’iscrizione, e di solito la somma che devono versare è sicuramente inferiore a quella del primo familiare iscritto. Con l’iscrizione si ha diritto non solo alla partecipazione ai corsi e alle iniziative collaterali, ma, nella maggior parte dei casi, è compresa anche una copertura assicurativa contro gli infortuni che potrebbero verificarsi durante le ore di lezione.
Fra le iniziative collaterali più frequentemente organizzate dalle università ci sono le visite a carattere culturale presso monumenti, gallerie e musei che diventano occasione non solo di apprendimento ma anche di socializzazione fra gli iscritti. Al termine di ogni singolo corso le Università lasciano un attestato di frequenza non valido ai fini legali.
Come iscriversi
Tutti possono accedere e non è necessario un titolo di studio. In molte Università e inoltre non ci sono nemmeno dei limiti d’età precisi. Ogni istituto chiede invece il pagamento di una retta di iscrizione e, a parte, le quote per partecipare ai singoli insegnamenti. In alcuni casi di bisogno inoltre, sono previste delle esenzioni parziali o totali dal pagamento delle rette.
Anche in questo caso, ogni università si comporta autonomamente e quindi bisogna informarsi direttamente e chiedere se si ha diritto a una sovvenzione in tal senso.mPer maggiori informazioni è utile contattare la sede universitaria più vicina.
Una volta trovato l’indirizzo che ci interessa bisogna chiamare e chiedere informazioni. Ogni Università infatti, per quanto riconosciuta dalla Regione, è autonoma e stabilisce non solo le tipologie dei corsi, ma anche i termini di iscrizione, i costi e le eventuali esenzioni in particolari situazioni di bisogno.
Sport e mantenersi in forma
L'esercizio fisico fa bene, al corpo e alla mente. Eppure lo sport spesso manca nelle attività del nostro quotidiano, per pigrizia, stanchezza, disabitudine, o può essere fatto in modo scorretto se non dannoso. Ecco alcuni suggerimenti per fare ginnastica in tanti modi e senza farsi male
Isolarsi è un male per la salute, come fumare o essere dipendenti dall’alcool. La natura umana ha bisogno di relazioni sociali, infatti chi resta solo (non importa se per scelta o per necessità) è maggiormente esposto a problemi cardiovascolari e ipertensivi, demenza precoce e persino al cancro.
E se non basta, le persone che vivono in solitudine, isolate dal contesto sociale, hanno un sistema immunitario poco attivo, e per questo si ammalano facilmente, contraendo innanzitutto infezioni virali.
Vivere soli, sia chiaro, non significa essere single o vedovi, ma più in generale isolarsi dal punto di vista sociale, rifiutando ogni tipo di rapporto e contatto con le altre persone. «La solitudine può rendere difficile il sonno e persino accelerare la progressione della demenza», ha spiegato lo psicologo di sulle pagine del “Daily Mail”. Ma non è tutto: dalle ultime indagini effettuate l’isolamento sociale sembrerebbe responsabile dell’aumento della pressione sanguigna e dei livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress. «Quando il tempo ci presenta il conto – ha concluso il professor – la solitudine rende ripida l’ultima discesa.
Meglio non isolarsi, dunque: vecchi amici e nuovi conoscenti possono proteggere la nostra salute e allungarci la vita.
DIABETE E IPERTENSIONE AUMENTANO IL RISCHIO GLAUCOMA
Il diabete e l’ipertensione mettono in pericolo la salute degli occhi, aumentano il rischio di sviluppo glaucoma primario, danno cronico e progressivo del nervo ottico. La scoperta è stata fatta da scienziati americani attraverso l’analisi revisionale delle cartelle cliniche di oltre due milioni di persone con età superiore ai quaranta anni e già sottoposte a cure oculistiche nel periodo 2001-2007. Analizzando l’incidenza di ogni potenziale fattore di rischio – dall’obesità all’ipertensione, dal diabete all’iperlipidemia (ossia alti livelli di trigliceridi, grassi nel sangue e colesterolo) – i ricercatori hanno dimostrato come diabete e pressione alta possano aumentare in modo significativo la possibilità di riportare lesioni gravi agli occhi.
Più precisamente, il diabete aumenta il rischio di sviluppare il glaucoma primario ad angolo aperto del 35 per cento, mentre l’ipertensione accresce il pericolo di ammalarsi del 17 per cento. Per i pazienti affetti da entrambi i disturbi, le possibilità di riportare danni gravi (e talvolta irreparabili) agli occhi aumentano invece del 48 per cento. Per contro, l’iperlipidemia riduce il rischio glaucoma del 5 per cento. «Precedenti studi avevano evidenziato alcuni aspetti collaterali di diabete e ipertensione – ha spiegato il professor Joshua Stein, coordinatore e responsabile della ricerca americana – spesso implicati nell’insorgenza di patologie oculari come la retinopatia diabetica, una condizione che danneggia i vasi sanguigni della retina. Ora la nostra scoperta sui fattori di rischio del glaucoma rappresenta un ulteriore allarme per i pazienti affetti da diabete e pressione alta».
ATTIVITA' MOTORIA PER LA SALUTE DEI PAZIENTI DIABETICI
Ormai da tempo un'attività motoria e un'alimentazione equilibrata vengono comunemente associate a una forma di tutela della salute. Ma la novità degli ultimi tempi sta nell’avere documentato e iniziato a individuare i meccanismi biochimici attraverso i quali l’attività motoria esercita i suoi effetti favorevoli sulla salute umana.
Per questo, secondo gli autori del lavoro, questa forma di prevenzione secondaria, utilizzata molto raramente nel nostro Paese, dovrebbe essere incentivata tramite l’organizzazione di offerte attive di corsi promossi dai Dipartimenti di prevenzione e dalle amministrazioni locali con il supporto dei centri clinici che si occupano di questi pazienti e delle loro associazioni.
Epicentro dunque accanto ai risultati del progetto condotto a Verona, pubblica anche i progetti di promozione dell’attività motoria nella popolazione anziana del Dipartimento di prevenzione della AULSS 20 di Verona. E’ poi a disposizione anche una serie di dispositive messe a punto sempre alla AULSS 20 di Verona che presentano i dati sull’attività motoria moderata come forma di prevenzione della salute.
Le Università della terza età
Sui banchi di scuola dopo la pensione, con entusiasmo e poca spesa. Per rimettersi in gioco, per dare spazio a passioni e hobby, soprattutto per approdare ad una formazione permanente. Tutto è possibile nelle Università della terza età. Diffuse in tutta Italia, offrono la possibilità di accedere a vasti e vari corsi, da quelli di lingua, a quelli di ceramica, passando per la dizione e le discipline orientali.
I corsi: breve indagine dei costi
Generalmente il costo dell’iscrizione è a partire da 30 euro. Il panorama del costo dei singoli corsi è invece vario, così come sono estremamente vari gli argomenti trattati. Si va da corsi in cui è richiesta una quota che varia a seconda del reddito a corsi che possono costare fino a 100 euro.
La quota di iscrizione solitamente è annuale. Anche i familiari che vogliono associarsi devono pagare l’iscrizione, e di solito la somma che devono versare è sicuramente inferiore a quella del primo familiare iscritto. Con l’iscrizione si ha diritto non solo alla partecipazione ai corsi e alle iniziative collaterali, ma, nella maggior parte dei casi, è compresa anche una copertura assicurativa contro gli infortuni che potrebbero verificarsi durante le ore di lezione.
Fra le iniziative collaterali più frequentemente organizzate dalle università ci sono le visite a carattere culturale presso monumenti, gallerie e musei che diventano occasione non solo di apprendimento ma anche di socializzazione fra gli iscritti. Al termine di ogni singolo corso le Università lasciano un attestato di frequenza non valido ai fini legali.
Come iscriversi
Tutti possono accedere e non è necessario un titolo di studio. In molte Università e inoltre non ci sono nemmeno dei limiti d’età precisi. Ogni istituto chiede invece il pagamento di una retta di iscrizione e, a parte, le quote per partecipare ai singoli insegnamenti. In alcuni casi di bisogno inoltre, sono previste delle esenzioni parziali o totali dal pagamento delle rette.
Anche in questo caso, ogni università si comporta autonomamente e quindi bisogna informarsi direttamente e chiedere se si ha diritto a una sovvenzione in tal senso.mPer maggiori informazioni è utile contattare la sede universitaria più vicina.
Una volta trovato l’indirizzo che ci interessa bisogna chiamare e chiedere informazioni. Ogni Università infatti, per quanto riconosciuta dalla Regione, è autonoma e stabilisce non solo le tipologie dei corsi, ma anche i termini di iscrizione, i costi e le eventuali esenzioni in particolari situazioni di bisogno.
Sport e mantenersi in forma
L'esercizio fisico fa bene, al corpo e alla mente. Eppure lo sport spesso manca nelle attività del nostro quotidiano, per pigrizia, stanchezza, disabitudine, o può essere fatto in modo scorretto se non dannoso. Ecco alcuni suggerimenti per fare ginnastica in tanti modi e senza farsi male
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